"Sir, la vedo bloccato"
"È che ho paura di fare un passo falso"
"Se mi permette, l'unico passo falso è quello che non porta da nessuna parte, sir"
"E quelli che fanno inciampare?"
"Sono i più veri tra i passi, sir"
"Però poi c'è il rischio di farsi male, Lloyd"
"O forse la possibilità di trovare un nuovo equilibrio, sir"
(Tratto da Vita con Lloyd, Simone Tempia)
“O forse la possibilità di trovare un nuovo equilibrio, sir”: il suggerimento del saggio #Lloyd, personaggio nato dall’immaginazione di Simone Tempia, richiama “Embrace the risk”, uno degli otto principi del nostro Manifesto della cultura digitale.
Inevitabilmente quando parliamo di trasformazione si parla di rischio ed errore. Due parole che nelle nostre “learning session” e nei nostri “sharing group” con i leadership team generano sempre una strana atmosfera. I partecipanti iniziano a fare precisazioni, ad esitare nel definirlo o nel portare esempio dal loro quotidiano.
Alla voce “rischio” leggiamo nel dizionario Treccani questa definizione: “Eventualità di subire un danno connessa a circostanze più o meno prevedibili (è quindi più tenue e meno certo che pericolo)”. Una cultura aziendale incentrata sul controllo e sulla sicurezza porta sicuramente a privilegiare concetti e comportamenti legati alla stabilità, alla pianificazione, alla preparazione. In questo contesto si teme il rischio perchè si finisce per confonderlo con il pericolo.
Nessuno mai vorrebbe essere l’autore di un progetto o di una semplice azione che spinga l’Organizzazione o il brand verso l’orlo del precipizio. Questo è ovvio. E sacrosanto! E non lo vogliamo mettere in dubbio.
Ma oggi più che mai dobbiamo “abbracciare il rischio” verso il Next Normal. Valutare startegicamente il rischio, allenarsi alla sua gestione significa contribuire ad alimentare una cultura aziendale basata sulla dinamica virtuosa fatta di responsabilità e fiducia. Significa attribuire in termini organizzativi all’accountability e alla compliace il giusto ruolo e significato.
Parlare di rischio significa trasmettere un messaggio forte e chiaro alle nostre persone: mettiamoci in ascolto, captiamo i segnali deboli, decodifichiamoli per trasformare il rischio in una vera opportunità di sviluppo e di crescita per l’azienda. Significa abilitari un nuovo stile fatto di comportamenti che utilizzano l’errore come forma di esperienza
Oggi abbracciare il rischio significa contribuire al cambiamento e alla trasformazione delle persone e delle organizzazioni. Una cultura del rischio ci aiuterà ad aprirci al “next normal” e a ritrovare - proprio come saggiament consiglia Llloyd al suo Sir - un equilibrio nuovo per guardare avanti e per affrontare un futuro in cui una convergenza di fattori di impatto genereranno una trasformazione continua e radicale.
Il next normal implica una visione dinamica. Fuori dalla zona di comfort dovremo tutti saper abbracciare il rischio per crescere e rigenerarci.