Intervista a Francesca Filippucci - Head of Digital Evolution & Change Management Biogen
“Bisogna crederci e trasmettere energia e positività, perché il percorso dell’innovazione e del cambiamento è pieno di ostacoli da superare. Bisogna saper resistere e soprattutto persistere, riuscendo a cambiare strada ogni volta che sarà necessario”
Ecco come Francesca Filippucci, Head Digital Evolution & Change Management Europe, Canada & Partner Markets di Biogen, descrive le competenze di cui non si potrà fare già a meno nel 2025.
Ciao Francesca, cosa significa per te “trasformazione digitale”?
Io vivo la trasformazione digitale come una grande trasformazione culturale che si concretizza in un processo di integrazione di nuove tecnologie in ogni cosa che facciamo, al fine di trasformare il risultato finale, aumentandone il valore in diversi modi. Possiamo rendere i processi più efficienti ma soprattutto possiamo rispondere meglio ai bisogni e aprire nuove opportunità.
Quando si parla di digitale, si pensa subito alle tecnologie tralasciando l’aspetto culturale. Qual è il tuo punto di vista?
E’ vero. Molto spesso il focus si mette sulle nuove tecnologie, dimenticandosi che la trasformazione digitale è prima di tutto una trasformazione culturale. La parola chiave è TRASFORMAZIONE e per rendere possibile e reale qualunque tipo di cambiamento, bisogna passare dalle persone. Questa è la formula che stiamo applicando in azienda: partiamo dal mindset e dall’autoconsapevolezza, accompagnando questi percorsi con momenti di formazione sulle nuove tecnologie e le infinite possibilità che queste aprono. Ma il focus è sempre sulle persone, perché sono le persone che trasformano le possibilità in azioni concrete e quindi in cambiamento tangibile. Bisogna avere il coraggio di affrontare le proprie naturali resistenze al cambiamento, perché ognuno di noi ne ha alcune. Dobbiamo guardarle, contestualizzarle e trasformarle in uno stimolo positivo. Bisogna riuscire a vedere oltre e far visualizzare a tutti la bellezza della meta ma anche del viaggio.
Ti svegli e ti ritrovi nel 2025: come immagini possa essere il tuo lavoro? Di quale competenza e di quale soft skill non potrai fare a meno?
Non sono un’amante delle etichette e delle definizioni schematiche, sebbene anche io le utilizzi costantemente nel mio lavoro… Mi prendo qui la libertà di rispondere con parole mie: io credo che nel 2025, come oggi, sarà fondamentale saper trasferire il senso di ciò che facciamo, soprattutto se chiediamo ad altre persone di seguirci e di costruire con noi una strada nuova mentre siamo già in cammino. Bisogna avere una visione che poggi su valori alti, sulla ricerca di un bene comune che passa attraverso singole piccole o grandi azioni quotidiane. Bisogna crederci e trasmettere energia e positività, perché il percorso dell’innovazione e del cambiamento è pieno di ostacoli da superare. Bisogna saper resistere e soprattutto persistere, riuscendo a cambiare strada ogni volta che sarà necessario. E poi bisogna saper mettere da parte il giudizio, oltre che il pregiudizio, ed essere pronti ad esplorare, sbagliare, riprovare, aggiustare e andare avanti. Infine, dobbiamo essere aperti: aperti verso gli altri, verso le contaminazioni, verso le collaborazioni… perché la complessità aumenta sempre di più e nessuno è in grado di raggiungere risultati da solo (e poi insieme ci si diverte di più!)
Lo Smartive Manifesto contiene 8 principi della cultura digitale: qual è secondo te il principio più importante che le organizzazioni dovrebbero adottare?
Per me in questo momento, direi “embrace the risk”
Prima di salutarci, puoi lasciarci 3 parole, 3 aggettivi che usi come bussola nell'affrontare la trasformazione digitale? O se preferisci una citazione...
Coraggio, persistenza, innovazione
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Credo fermamente che la trasformazione digitale sia un processo naturale. L’uomo attraversa continuamente periodi di grandi trasformazioni, fanno parte della nostra naturale evoluzione come specie. Mi piace citare un’espressione che ho sentito recentemente da un grande esperto di processi di innovazione: “bisogna abbracciare la trasformazione digitale per cambiare e rimanere umani”.